Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità?
In questo anno di pandemia, le aziende italiane hanno “rivoluzionato” i loro asset comunicativi per adeguarsi ai nuovi contesti sociali, ambientali ed economici.
Infatti buona parte delle attività imprenditoriali hanno iniziato a focalizzarsi su strategie di comunicazione più sostenibili, così da mettere in atto quella celebre “rivoluzione verde” attesa da oltre un ventennio.
Il Green marketing, la sostenibilità aziendale, l’economia circolare e la salvaguardia dell’ambiente sono solo alcuni dei fattori che hanno influenzato il rinnovamento comunicativo delle imprese proattive.
In questo particolare momento storico e sociale, le community sono alla costante ricerca di brand ecosostenibili che possono rappresentare, al meglio, il pensiero e lo stile delle generazioni più legate alle tematiche ambientali.
È proprio per questo motivo che le imprese sono sempre più orientate a condividere contenuti qualitativi e non quantitativi, ovvero contenuti utili a sensibilizzare le community verso questo cambiamento repentino e travolgente.
I messaggi aziendali, sempre più green ed ecosostenibili, sono veicolati mediante i media tradizionali e digitali, ma anche attraverso l’aiuto degli influencer.
Quest’ultimi, con la loro capacità persuasiva, possono velocizzare la diffusione dei nuovi valori aziendali, evidenziando, allo stesso tempo, i cambiamenti ecosostenibili messi in atto da ciascuna realtà imprenditoriale.
In che modo si è riuscito a comunicazione in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrare sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno ad iniziative differenti dalla nuova consuetudine?
Le imprese, durante la pandemia, hanno ridotto la quantità di informazioni condivise sui media tradizionali e digitali, e sono diventate, a loro volta, spettatori della comunicazione popolare.
Questa evoluzione comportamentale è legata a varie ragioni sociali ed economiche.
In primis gli utenti hanno “spostato” le loro attenzioni sui mutamenti e sulla diffusione del virus su tutto il territorio italiano, e ciò ha determinato un calo di interesse verso determinati prodotti, servizi e tematiche aziendali.
Inoltre le continue aperture e chiusure, imposte dagli organi governativi, hanno condizionato, in modo negativo, lo stile comunicativo delle stesse attività imprenditoriali.
Quest’ultime hanno “accantonato” i piani di comunicazione, elaborati prima della pandemia, per adeguarsi alla quotidianità.
Infatti, al momento, non si può più parlare di programmazione comunicativa – soprattutto quella a medio e lungo termine – ma di momentaneità comunicativa.
Le aziende devono adattarsi al momento, perché solo in questo modo sarà possibile “catturare” l’attenzione della propria community di riferimento.
In questo nuovo contesto, caratterizzato da informazioni mutevoli e fugaci, le imprese devono continuare a far leva sui concetti che hanno caratterizzato la comunicazione pre-Covid.
L’originalità, la personalizzazione delle informazioni e l’unicità sono i tre cardini che dovranno caratterizzare la nuova “comunicazione verde” e i futuri approcci ecosostenibili, così da salvaguardare il brand aziendale e i relativi valori.
In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerano il notevole aumento delle piattaforme social?
In questo contesto liquido ed estremamente fragile, le agenzie di comunicazione hanno dovuto “riadattarsi” ai nuovi contesti comunicativi.
Infatti, con la pandemia, le agenzie si sono collocate al centro del rapporto tra aziende e consumatori finali, assumendo, allo stesso tempo, il ruolo di intermediario delle informazioni.
Con questa nuova funzionalità, i professionisti della comunicazione hanno avuto il compito di recepire le nuove esigenze aziendali – quelle green – e di trasformare questi bisogni in atti comunicativi personalizzati.
La comunicazione personalizzata, al momento, può essere divulgata non solo mediante i social media ma anche attraverso l’uso intelligente delle app di messaggistica istantanea.
Applicazioni come Whatsapp, Telegram e Messenger possono essere utili per “costruire” le cosiddette micro community, dove si andranno a veicolare determinati messaggi.
Il filtraggio delle informazioni sarà utile per condividere specifici valori aziendali e per consolidare il rapporto tra brand e community di riferimento.