Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità? In che modo si è riuscito a comunicare in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrate sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno a iniziative differenti dalla nuova consuetudine? In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerando il notevole aumento delle piattaforme social?
L’anno che abbiamo vissuto è stato impegnativo e anomalo, per usare due eufemismi. Ha prodotto notevoli cambiamenti in tutti gli asset legati a produzione, marketing e distribuzione, sia per le aziende più grandi sia per le attività piccole. È stato inevitabile, e forse salutare, che anche il settore della comunicazione seguisse questa tendenza alla trasformazione.
Come si dice: “ogni crisi può diventare opportunità”. E così, noi di Visionaria Film, abbiamo cercato di fare in modo di valorizzare le opportunità diversificando le attività in maniera ancora più importante rispetto a quanto fatto finora. Ci siamo dedicati alla valorizzazione di produzioni alternative allo spot pubblicitario, che resta il nostro core business, sviluppando progetti importanti per il settore digital content, corporate video, format TV e docufilm. In fondo, il 2020, nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare tutti, è stato un anno stimolante.
Il mercato della comunicazione, dopo in contraccolpo iniziale, ha velocemente ritrovato energia e ha saputo integrare nello story telling le tematiche legate alla crisi sanitaria, ma soprattutto a come affrontarla e vincerla insieme. Quando riusciamo a creare una buona narrativa che misceli attenzione per il sociale, la green transformation e l’inclusività sincera, senza debordare in eccessi retorici, mettiamo a disposizione dei nostri clienti un approccio di comunicazione, non solo efficace dal punto di vista strategico – in quest’epoca in cui il brand purpose è essenziale – ma soprattutto etico e costruttivo. Oggi, credo, sia tempo di puntare in maniera decisa su messaggi positivi, incoraggianti ed emozionanti, lasciandoci alle spalle riferimenti alla drammatica situazione di emergenza che, ci auguriamo, rimarrà presto solo un brutto ricordo.
In generale, tutto il settore della comunicazione ha subito una flessione di fatturati che si stanno traducendo in un abbassamento medio della qualità delle produzioni: purtroppo, come ripeto spesso, quando il taglio dei costi diventa la discriminante principale, allora creatività e originalità ne fanno le spese.
Non penso si tratti di maggiore difficoltà, semplicemente bisogna apprezzare senza preconcetti la disponibilità di una gamma più ampia di media e padroneggiarne i codici di comunicazione. Tra i vari formati che le agenzie possono proporre ci sono branded content, web series, social stories e perfino meme. Ognuno di questi strumenti ci permette di dialogare in maniera mirata con un target diverso e, a volte, molto specifico oppure con insiemi di target omogenei. Quando un’azienda ci chiede un parere cerchiamo sempre di suggerire la produzione di contenuti che si prestino a essere declinati in vari formati ideali per le varie piattaforme, da Instagram a Tik Tok, dalla TV a You Tube.
Visionaria Film quest’anno ha realizzato interessantissimi contenuti digital e social per aziende che si sono trovate nella necessità di ridurre i costi delle campagne TV. Sono abbastanza sicuro che nel corso del 2021 la situazione si normalizzerà e l’esperienza sviluppata con media alternativi sarà preziosa per arricchire l’offerta creativa.