Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità?
In questo periodo in cui regna l’incertezza le aziende hanno dovuto necessariamente adeguare il proprio modo di comunicare ed effettuare un cambiamento non indifferente in cui ogni criterio di comunicazione conosciuto è stato messo in discussione, non è stato più possibile basare la propria comunicazione in maniera convenzionale o sull’andamento generale né è stato possibile effettuare previsioni di qualsiasi genere, tutto è mutevole in questo momento storico è necessario basarsi sul QUI e ORA. Tutte le aziende hanno dovuto usare maggiore agilità, adattabilità e sensibilità per capire i cambiamenti dei propri stakeholder.
In che modo si è riuscito a comunicare in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrate sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno a iniziative differenti dalla nuova consuetudine?
Per molte aziende questa è stata la prova del nove ed hanno riscontrato una forte crescita in molti ambiti, parlo di aziende che hanno iniziato un processo di digitalizzazione rimandato fino ad adesso. Per tante altre, più reticenti al cambiamento, invece è stato lo scoglio contro cui impattare durante una tempesta.
Si è reso necessario tener conto della sensibilità dei propri stakeholder, avere il punto di vista dei consumatori e chiedersi se in questo momento di crisi e instabilità il prodotto o servizio offerto poteva essere davvero utile per migliorare le condizioni dei propri clienti.
In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerando il notevole aumento delle piattaforme social?
Fondamentale per le aziende è sempre non sospendere mai la comunicazione con i propri stakeholder, essere assenti in questo periodo di crisi sarebbe deleterio è importantissimo essere presenti, ma assolutamente no alla comunicazione centrata sul marketing e sul prodotto e si invece alle corporate communication.
I social forniscono uno strumento alla portata di tutti per mantenere attivo il dialogo con i consumatori ma, in tempi come questi, affidarsi a specialisti della comunicazione spesso è la scelta migliore, prendere decisioni istintive può essere controproducente di fronte a reazioni irrazionali dei consumatori.
Per molte aziende è stato necessario rivedere completamente l’offerta, modificare i contenuti e il tone of voice usato per la comunicazione, elaborare nuovi piani di comunicazione sospendendo immediatamente tutto quello che non era più applicabile a causa della pandemia e proponendo ove possibile, soluzioni diverse, come per esempio l’implementazione dei servizi di delivery e la sospensione dei servizi in cui era necessaria la condivisione tra le persone.
La sostenibilità in molti casi è diventato uno dei valori più importanti su cui puntare, insieme all’attenzione alle persone e al territorio.
Tutto questo perché le scelte dei consumatori in questo periodo sono ovviamente diverse e il marketing che era vincente qualche tempo fa oggi non funziona più!