“La nostra unica sicurezza è l’abilità di cambiare”
Diciamo che, pur essendo una frase degna di nota, se questa fosse la nostra unica sicurezza, saremmo spacciati. Si presuppone che non abbiamo scampo.
Nessuno può cambiare, ma tutti noi possiamo migliorare. Il cambiamento impone uno stravolgimento totale del nostro essere e questo non ci renderebbe plausibilmente lucidi da qualsiasi osservazione, saremmo troppo occupati a forzare la mano per essere diversi da come siamo.
E’ vitale rendersi conto che non siamo perfetti e che sbagliare ed ammettere i propri errori potrebbe migliorare, non solo noi stessi, ma i nostri punti di vista su qualsiasi persona, essere vivente e brand in maniera INCONDIZIONATA.
I “cambiamenti” quelli di cui si parla, possono essere strutturali, naturali o forzati, in ognuno di questi per forza di cose ci siamo noi al centro di tutto, se non riusciamo a capire questo sarà molto difficile vedere il presente, figuriamoci il futuro.
Come tutti gli esseri viventi noi ci adattiamo, alle volte anche nel peggiore dei modi, arrecando così, danni insormontabili, per tanto, capire il mercato o la comunicazione o la tecnologia dove sta andando diventa un po’ una visione, come potrebbe essere quella di uno stregone che legge le viscere di un animale, sta di fatto, secondo me, che bisognerebbe porsi dinanzi a noi stessi, non a come interpretare i segni. Quindi dovremmo avere più cura su come operiamo.
Parlare di Ambiente, Natura, Generazione Z?
Non capisco!? dovrei credere che 40/50 anni fa non si sapeva cosa si stava facendo? a cosa si stava andando incontro? é questo quello che si cerca di dire?
Per sapere di avere una coscienza, non bisogna prima ferirla per poi accorgenese. Abbiamo la storia che insegna, ma non abbiamo l’umiltà per imparare, né dai nostri errori né tantomeno dagli errori altrui.
Eco sistemi, omologazione della Pubblicità, questo è il problema?
La Pubblicità, dovrebbe essere COMUNICARE, non Pubblicizzare un prodotto e dire: questo è ecologico o questo è veramente migliore…
E’ stato fatto per decenni, il consumatore è stato dirottato verso acquisti impropri, fasulli e pericolosi, si è lavorato per brand che hanno negato il danno, consapevole, che stavano recando, dalle auto, al tabacco, al teflon, a diserbanti e persino ad arrivare allo sfruttamento minorile…. quindi di cosa si vuole parlare oggi? Pubblicità è omologazione quando tutti cercano di dire tutto, ma nessuno può permettersi di dire qualcosa di diverso, di Vero.
I social come mondo parallelo, non sono la salvezza.
Comunicare un brand sui social, senza che venga minato?
SEMPLICE: Il miglior modo per non essere accusato di omicidio è non uccidere!
Quindi se il Brand, ossia la proprietà di un brand avesse veramente a cuore, l’eco sistema, il suo target, la vita di se stesso e quella degli altri, allora il gioco è fatto!
Solo se non hai nulla da nascondere puoi metterti in vista a testa alta, altrimenti non sarai mai credibile, sarai uno come gli altri che, non fanno altro che dire: si noi siamo migliore dell’altro, ma non possiamo dirlo perché non è proprio così, però dobbiamo dire che siamo meglio ma non troppo meglio…. Capite allora cosa vuol dire la differenza tra Pubblicità (finzione) e Comunicare (responsabilità). Tutto questo viene prima dell’andamento di un grafico delle vendite.
Il grafico da capire
Ci si è mai chiesto come ha cambiato forzatamente ognuno di noi fare pubblicità in questo sistema?
Avere la possibilità e il potere di poter fare qualcosa è anche il dovere di migliorare.
Invece di perseverare ad inventarsi sempre più false verità creative e nuovi sistemi, evitando di migliorare, rivolgendo sempre il dito verso qualcos’altro, dovremmo avere il coraggio di metterci in discussione non giustificarci.