Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità?
Sono profondamente convinto che le aziende stiano, addirittura, rivoluzionando il proprio asset comunicativo! D’altra parte il modo di rapportarsi con un potenziale cliente sta diventando sempre più intimo e personale, è impensabile approcciarsi a una moltitudine indistinta in un periodo come questo, le aziende, giustamente, si preparano a comunicare con un gruppo di individui con esigenze, lifestyle molto diversi tra loro, i quali in aggiunta rivendicano la propria unicità.
Per questo,il tipo di comunicazione non può, nel 2021, appoggiarsi su standard generici, deve avere il coraggio e l’accortezza di penetrare più in profondità, di scavare nel substrato societario e capire qual’è il messaggio giusto al momento giusto per le persone giuste.
Le aziende insomma devono riuscire, tramite la loro comunicazione, a generare interesse nei singoli potenziali clienti, lo stile di vita green può essere un ottimo esempio, riuscendo così a ottenere una fidelizzazione più attiva non legata solo a un discorso che riguarda il consumo, ma anche in una più profonda vicinanza in idee e scopi. Le modalità per questo cambio di tendenza, in ambito comunicativo, passeranno sicuramente dalle nuove tecnologie e dal web il quale ci offre una miriade di canali e possibilità, il tutto sta nel riuscire a individuare quelli giusti e funzionali al tipo di target che ci interessa.
In conclusione credo che la modalità più importante di tutte sia una buona analisi dei dati per poter scegliere i canali più consoni.
In che modo si è riuscito a comunicare in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrate sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno a iniziative differenti dalla nuova consuetudine?
Questo periodo di pandemia ha sicuramente cambiato drasticamente le modalità di comunicazione e ciò è dovuto a un insieme di motivazioni molteplici che vanno, banalmente, dalle difficoltà economiche sostenute nel corso degli ultimi due anni a un cambiamento del modo di sentire e di percepire la realtà che ci circonda da parte di un target che ha visto
cambiare tanto drasticamente il modo in cui conduce la propria quotidianità.
La mancanza di un contatto diretto nei consumi ha fatto si che i canali telematici o la vendita al dettaglio tramite e-commerce siano stati preferiti per forza di cose. Ovviamente non tutte le aziende erano pronte per un tale cambiamento epocale, il quale è solo arrivato con maggiore anticipo rispetto a quanto ci si potesse aspettare; ne consegue che quando in una situazione del genere bisogna “correre ai ripari” e farlo anche velocemente per sopravvivere, si può incorrere in errori dovuti alla fretta che possono effettivamente penalizzare la comunicazione. Per rispondere in modo diretto alla domanda è assolutamente possibile essere originali quando si battono strade quasi inesplorate, non c’è altresì dubbio però sul fatto che bisogna conoscere molto bene i nuovi canali per poterlo essere.
In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerando il notevole aumento delle piattaforme social?
I social sono ormai parte della nostra quotidianità, all’interno di essi ognuno di noi viene a contatto con nuove realtà, persone e progetti con una velocità impensabile anche solo fino a cinque anni fa. I social sono vari e funzionano in modo diverso e possiedono anche loro un particolare pubblico di riferimento.
Alla luce di ciò potrebbe essere deleterio proporre uno stesso tipo di comunicazione standardizzato per ogni piattaforma, al contrario ogni social necessita del proprio linguaggio per poter arrivare al meglio alle persone che ne fruiscono. Queste piattaforme però allo stesso tempo permettono un avvicinamento emotivo molto più impattante dei media tradizionali (radio, televisione, stampa, affissioni), per questo motivo lo storytelling che permettono i social a proposito della comunicazione di una marca risulta ora più efficace e capillare grazie alla presa emotiva che può avere sul target.
Comunicare con un cliente X risulta impossibile oggi proprio in nome dell’eterogeneità da voi citata, è per questo che il brand dovrà selezionare in modo molto più attendo il target che meglio potrà apprezzare la sua comunicazione.
Credo che il grande cambiamento, infatti, sia proprio questo: brand e target che si scelgono vicendevolmente trovando una reale sinergia basata su interessi e fini comuni.